Dei gesti in cui si sfrena la nostra moltitudine

...Mentre pensi
e accordi le sfere d’orologio della mente
sul moto dei pianeti per un presente eterno
che non è il nostro, che non è qui né ora
volgiti e guarda il mondo come è divenuto,
poni mente a che cosa questo tempo ti richiede,
non la profondità, né l’ardimento,
ma la ripetizione di parole,
la mimesi senza perché né come
dei gesti in cui si sfrena la nostra moltitudine
morsa dalla tarantola della vita, e basta.
Tu dici di puntare alto, di là delle apparenze,
e non senti che è troppo. Troppo, intendo,
per noi che siamo dopo tutto tuoi compagni,
giovani ma logorati dalla lotta e più che dalla lotta, dalla sua mancanza umiliante.
              

                                                                                                     Mario  Luzi