Lampedusa


Giovanni Cafarelli "LAMPEDUSA" installazione 2013

Come un dio cammineranno sopra le acque le tue scarpe perdute, fratello che cercavi una terra ed hai smarrito il nome; cammineranno vaghe, intrepide, piangenti, correndo dietro all’uomo che tu eri, all’uomo che non sei oggi più, qui, su questa sabbia che ha echi di saette, su questa deriva d’Africa e d’Europa, su questo lurido colar di numeri a picco in un catino di mare sulla finestra del mondo. Cammineranno. Avranno passi senza peso respinti dagli spari di leggi e di fucili, e corse di fiato interminabile dalla frontiera, e porteranno parole senza suono, reti attonite e fiori d’onde nere. E le vedranno gli Arabi e i Fenici, i Greci ed i Romani; le incroceranno gli eserciti e le processioni, gli inverni e le calure. E saliranno pioli di nuvole e di sole per stare di vedetta a tre anni di figlio cullati dal vento, per scrutare nel fondo Nereidi e Malìe straziate dal pianto. Né più si fermerà il cammino dalla guerra al dolore, dalla fame alla colpa del silenzio. Cammineranno le tue scarpe perdute, fratello che cercavi una terra e ci hai smarrito il cuore.  

          Anna R.G. Rivelli