Negli anni '80 la denuncia sociale di Giovanni Cafarelli si trasforma in lirismo poetico, preceduto da una lunga ed intensa fase grafica. La sua pittura si fa segno, graffio, avvalendosi di una essenziale e scarna base cromatica. "Fra la pittura e la grafica corre la storia dell'arte: Giovanni Cafarelli presenta un labirinto linguistico per analizzare i suoi sogni d'artista [...] egli trova [...] il filo invisibile che conduce alla verità ambigua dell'arte". Così scriveva in quegli anni Santa Fizzarotti; e Patrizia Veroli aggiungeva: "La sua perizia grafica vuole poi che i suoi lavori si segnalino, oltre che per adesione visionaria, per precisione del segno, rigore compositivo e arditezza di soluzioni". Cafarelli realizza in questi anni numerose cartelle di grafica e inizia una collaborazione -destinata a proseguire nel tempo- con poeti e scrittori come Vito Riviello, Raffaele Nigro, Leonardo Mancino, Mario Trufelli, Cinzia Zungolo, Anna R. G. Rivelli.
china su carta
cm 50 x 70
Senza titolo
china su carta
cm 50 x 70
Senza titolo
china su carta
cm 50 x 70
inchiostri colorati su carta
cm 50 x 60
tecnica mista su carta
cm 50 x 70
1981
tecnica mista su carta
cm 50 x 70
1981
Paesaggio di Maria con ritratto di Positano
tecnica mista su carta
cm 50 x 70
1981
Geografia di un amore
tecnica mista su carta
cm 50 x 70
1981
Cercammo stelle cadenti tra i tuoi capelli stanchei
olio su tela
cm 150 x 160
1988
Cinzia e Marco nel cielo di Barcellona
olio su tela
cm 100 x 120
1988
Di voli notturni si popolano le pendici dei nostri monti
olio su tela
cm 60 x 70
1988
Tramonta il mio mattino nel tuo pomeriggio distratto
olio su tela
cm 100 x 120
1988
Ezio s'incanta sulla riva dei miei ricordi
olio su tela
cm 100 x 120
1988
Nei luoghi visitati dalla memoria
olio su tela
cm 30 x 60
1988
Verso
olio su tela
cm 20 x 25
1988
Arterie di un paesaggio dissolto
olio su tela e masonite
cm 280 x 240
1985